SEAFOOD DNA VALIDATION: È CONCLUSO IL PROGETTO DEDICATO ALLE AZIENDE DEL SETTORE ITTICO.
Nel mese di dicembre 2022 si è concluso il progetto DNA Seafood Validation svolto in collaborazione con diverse aziende del settore ittico.
DNA Seafood Validation, nato sulla scia di DNA in filiera svoltosi nel 2019, ha l’obiettivo di valutare l’efficacia dell’identificazione genetica (DNA barcoding e mini-barcoding) sui prodotti ittici freschi e soprattutto su quelli lavorati (descrizione del progetto)
Grazie alla collaborazione con 15 aziende FEM2-Ambiente ha potuto testare l’efficacia delle analisi genetiche e comprendere in quali casi le tecniche del DNA barcoding e del DNA minibarcoding possono essere considerati dei validi strumenti per il supporto della filiera del settore ittico, dalla materia prima al prodotto venduto al consumatore finale.
Prodotti analizzati
Durante il progetto Seafood DNA Validation sono stati analizzati un totale di 66 prodotti tra materie prime e prodotti lavorati e finiti. I prodotti sono stati selezionati in base alle necessità dei partner e all’interesse scientifico di FEM2-Ambiente di testare la validità e l’efficacia della tecnica del DNA barcoding su prodotti considerati più complessi da analizzare.
- Prodotti lavorati 32%
- Prodotti in olio d’oliva 18%
- Prodotti in salamoia 3%
- Prodotti marinati 11%
- Prodotti salati 6%
- Pesce fresco o congelato 24%
- Prodotti semilavorati 6%
Risultati
Il successo dell’analisi è stato stabilito solo dopo il superamento di tutte le 5 fasi previste:
Fase 1 – Analisi preliminari
Fase 2 – Estrazione del DNA genomico
Fase 3 – Amplificazione marcatore genetico
Fase 4 – Purificazione del prodotto di amplificazione e sequenziamento del DNA
Fase 5 – Allineamento delle sequenze e analisi bioinformatica
Tutte le analisi effettuate si sono concluse con successo dimostrando l’efficacia delle analisi genetiche non solo sulle materie prime ma anche sui prodotti lavorati. Nel 92% dei casi le analisi hanno confermato la specie attesa indicata dai partner nella scheda di accompagnamento del campione, mentre l’8% dei prodotti, sia materie prime che lavorati, non è risultato conforme.
L’utilità dell’analisi è stata confermata dalle aziende partner anche attraverso la risposta ai questionari inviati durante la terza fase del progetto.
I partner hanno indicato che in futuro le analisi di identificazione di specie potrebbero essere utilizzate per il controllo dei prodotti acquistati, per offrire maggiori garanzie ai clienti e per dare maggiore valore ai prodotti venduti.
Il team di FEM2-Ambiente rimane a disposizione per affrontare nuove sfide e instaurare collaborazioni per poter sviluppare servizi utili per le aziende di diverse filiere produttive e consorzi anche attraverso progetti di ricerca e sviluppo realizzati ad hoc.
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