Grilli e larve, arriva il via libera della Commissione Europea per la loro commercializzazione come alimenti.
Si parla nuovamente di insetti nel piatto. Questa settimana due nuove specie hanno ottenuto l’approvazione della Commissione Europea per essere commercializzate come alimenti. Rispettivamente dal 24 e dal 26 gennaio, la farina parzialmente sgrassata di Acheta domesticus (grillo domestico) e le larve di Alphitobius diaperinus (verme della farina minore) congelate, in pasta, essiccate e in polvere potranno essere vendute, consumate e utilizzate per la produzione di diversi alimenti come ad esempio pane, biscotti, prodotti da forno, salse, snack, prodotti a base di pasta, minestre e sostituti della carne.
In passato la Commissione Europea ha già dato il via libera alla locusta migratoria e alla larva gialla della farina e, al momento, ci sono altre otto domande in lista d’attesa.
I dubbi legati al consumo di insetti
Come già avvenuto in passato la notizia ha fatto molto scalpore, suscitando dubbi e perplessità sulla qualità e la sicurezza di questi alimenti.
Oggi infatti il 54% degli Italiani, secondo un’indagine Coldiretti, ha dichiarato di non essere per nulla propenso ad introdurre sulle proprie tavole questi alimenti estranei alla dieta mediterranea.
Inoltre l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), ha sconsigliato il consumo di Alphitobus diaperinus ai minori di 18 anni in quanto possibile causa di reazioni allergiche.
Tuttavia va specificato che le regole previste dall’Unione Europea già includono requisiti specifici di etichettatura per quanto riguarda l’allergenicità dei prodotti a base di insetto. Questo perché il loro consumo può avere effetti negativi in soggetti già allergici a crostacei, acari della polvere e, in alcuni casi, ai molluschi.
Un aiuto dalle biotecnologie
Diversi studi, tra cui quelli realizzati dal nostro team scientifico in collaborazione con i ricercatori dell’Università degli studi di Milano-Bicocca, mostrano come le biotecnologie dispongano di ampie potenzialità per lo sviluppo di nuovi strumenti a supporto della qualità e della sicurezza dei prodotti a base di insetto.
Le indagini svolte hanno mostrato come il DNA barcoding e il DNA metabarcoding possano garantire la corretta identificazione di specie degli insetti, anche all’interno di prodotti lavorati, evitando errori di etichettatura ma non solo. Queste si sono dimostrate utili anche per rintracciare la presenza di specie vegetali, tra cui quelle allergeniche, all’interno dei prodotti a base di insetto. Specie vegetali allergeniche possono essere infatti contenute nei mangimi utilizzati nell’allevamento e possono permanere nell’apparato digerente degli insetti usati nelle produzioni.
Il settore degli alimenti a base di insetto è un campo fertile per le biotecnologie, capace di offrire molti spunti di innovazione. Per questo motivo in FEM2-Ambiente siamo sempre pronti a metterci in gioco per affrontare nuove sfide e per supportare nuove proposte ed idee.