INTEGRATORI ALIMENTARI A BASE DI ERBE, AUMENTANO LE VENDITE NEGLI USA
Dopo l’aumento record (+17%) registrato nel 2020, continua la crescita delle vendite di integratori alimentari a base di erbe negli Stati Uniti. Secondo i dati del Nutrition Business Journal (NBJ) nel 2021 queste hanno superato i 12 miliardi di dollari con un aumento del 9,7% rispetto all’anno precedente.
Nel 2021, come già avvenuto nel 2020, gli aumenti sono stati guidati dalle vendite dei prodotti per il supporto del sistema immunitario ai quali si sono però aggiunti integratori per la salute dell’apparato digerente, per il miglioramento dell’umore, per l’aumento dell’energia e la prevenzione dell’insonnia. La scelta di questi prodotti è probabilmente correlata all’aumento dei livelli di ansia e stress percepiti dai consumatori a seguito del prolungarsi della pandemia da COVID-19.
Gli integratori più venduti
Nel 2021, per il secondo anno consecutivo, è stato registrato un forte aumento delle vendite di integratori a base di Ashwagandha (Withania somnifera) nota anche come ginseng indiano.
Ashwagandha è considerata un adattogeno, un termine che descrive le sostanze che migliorano la capacità del corpo di adattarsi allo stress.
I consumatori hanno speso il 225,9% in più in integratori di ashwagandha nel 2021 rispetto all’anno precedente, con vendite per un totale di $ 92.326.926, un aumento di quasi $ 64 milioni rispetto al 2020.
Anche per gli integratori a base di bacca di sambuco è stato registrato un aumento delle vendite. I prodotti di sambuco in genere contengono Sambucus nigra, noto anche come sambuco europeo o sambuco nero, e i suoi usi sono tipicamente associati al supporto del sistema immunitario e dell’apparato respiratorio.
Oltre agli ingredienti già citati, nel 2021 altri sei integratori a base di erbe hanno registrato un aumento delle vendite superiore al 30%: aceto di mele 128,6%, maca ( Lepidium meyenii) 62,9%, foglie di edera (Hedera helix) 46,8%, fieno greco (39,5%), rabarbaro (Rheum rhabarbarum) 34,7% e radice di barbabietola (Beta vulgaris) 31,1%.
All’aumento della domanda si contrappongono tuttavia problemi di approvvigionamento. Alcune piante officinali sono facilmente reperibili mentre altre, come il sambuco, richiedono lunghe tempistiche. Questo solleva alcune preoccupazioni sulla potenziale adulterazione di questi prodotti con altri ingredienti a basso costo e non dichiarati in etichetta.
Test di laboratorio, come le analisi genetiche, possono aiutare le aziende nella selezione delle materie prime utilizzate nelle produzioni di integratori e a rintracciare eventuali adulterazioni, contaminazioni ed errori lungo tutta la filiera, per poter così garantire ai propri consumatori prodotti sicuri, di qualità e dagli effetti benefici attesi.