TUTELARE L’ECOSISTEMA DEL TERRITORIO GRAZIE ALL’IDENTIFICAZIONE DI SPECIE INVASIVE: IL BAMBOO IN PIEMONTE E VAL D’AOSTA.
PRESENTAZIONE DEI RISULTATI DEL PROGETTO BAMBAPP.
Mercoledì 30 gennaio 2019 si terrà presso il palazzo della regione Piemonte l’incontro per la presentazione dei risultati del progetto BambApp. In quest’occasione sarà possibile discutere i dati ottenuti, verificare il livello di diffusione e valutare il potenziale di invasività delle diverse specie di bamboo presenti nelle regioni Piemonte e Val D’Aosta.
I risultati del progetto saranno un utile supporto per il Gruppo di Lavoro sulle specie vegetali esotiche della Regione Piemonte, per la correzione e l’aggiornamento delle black-list regionali delle specie esotiche invasive.
Perché il Bamboo?
Il termine ‘bamboo’ si riferisce a più di 1600 specie di piante differenti (1). Alcune di esse, importate dalle loro zone d’origine per la loro versatilità di utilizzo, resultano nocive per l’ecosistema del territorio in cui sono state introdotte a causa del loro alto grado di invasività.
Attualmente si ipotizza che in Piemonte e nelle zone limitrofe possano essersi naturalizzate tra le 6 e le 8 specie di bamboo. Le più diffuse potrebbero essere Phyllostachis aurea e Pseudosasa japonica, entrambe considerate invasive.
Il numero di specie naturalizzate potrebbe essere tuttavia superiore, soprattutto in zone caratterizzate da clima piovoso e inverni miti. Il progetto nasce con l’obiettivo di catalogare i bamboo presenti nelle regioni Piemonte e Val d’Aosta e individuare eventuali nuove specie non ancora rintracciate sul territorio andando così ad aumentare le conoscenze in materia e adottare i giusti interventi.
Uno degli aspetti innovativi del progetto BambApp è la modalità di raccolta dei dati. Il monitoraggio è avvenuto grazie alle segnalazioni di rilevatori volontari inviate tramite “iNaturalist”, l’applicazione che raccoglie osservazioni di organismi viventi da tutto il mondo, rendendo così i cittadini partecipanti attivi della ricerca scientifica.
Come riconoscere le specie raccolte? Il ruolo di FEM2-Ambiente.
Riuscire a identificare con certezza la specie di appartenenza di un campione raccolto è un aspetto estremamente rilevante per il progetto. In alcuni casi il riconoscimento può avvenire grazie alla presenza di alcune caratteristiche morfologiche distintive di una determinata specie ma non sempre questo è sufficiente.
Qui entra in gioco FEM2-Ambiente che sfruttando la metodologia del DNA barcoding, e le competenze in campo di analisi genetiche, ha potuto identificare con certezza la specie dei campioni ricevuti. Attraverso l’analisi del DNA è stato quindi possibile identificare un campione appartenente alla specie Phyllostachis aurea o Pseudosasa japonica o ad una specie meno diffusa o non ancora identificata sul territorio.
Per scoprire i risultati vi aspettiamo mercoledì 30 gennaio 2019 alle ore 9:00 presso Regione Piemonte, Settore Ambiente, Governo e Tutela del territorio, sala A via Principe Amedeo 17, Torino.
Scarica il programma dell’evento.
Bibliografia