A quasi tre anni di distanza dall’entrata in vigore del nuovo Regolamento UE 2015/2283 in materia di novel food la Commissione Europea, all’inizio del mese di maggio 2021 e a seguito di un’accurata valutazione scientifica da parte dell’Efsa, ha rilasciato l’ok per la commercializzazione del primo insetto come alimento. Questo potrà essere venduto e consumato in diverse forme: essiccato intero, come snack, come farina o come ingrediente diprodotti alimentari.
L’insetto apripista è il Tenebrio molitor, meglio conosciuto come tenebrione mugnaio o tarma della farina, ma al momento l’Efsa sta esaminando altre undici domande.
Come ogni anno il 22 maggio si è celebrata la giornata mondiale della biodiversità, una ricorrenza nata con l’obiettivo di difendere e tutelare la diversità biologica del nostro Pianeta.
Lo slogan scelto per il 2021 è stato: “Siamo parte della soluzione”. Slogan che riprende quello presentato lo scorso anno, “Le nostre soluzioni sono nella natura“, quando la giornata mondiale della biodiversità si è svolta nel pieno della pandemia da Covid-19.
Era una soleggiata giornata di agosto dell’ormai lontano 2005 quando, durante una passeggiata tra i boschi del Trentino, Francesco e Marco Ranchella dell’ “Azienda Vitivinicola Marco Ranchella” si imbatterono nella protagonista di questa storia.
Sul tronco di un abete rosso, tipico di quelle zone, si arrampicava solitaria per circa 10 metri una vite che presentava alla sua sommità alcuni grappoli di uva rossa. Incuriositi dal particolare ritrovamento i due fratelli iniziarono a guardarsi attorno. Non trovarono altre piante simili ma notarono che la conformazione del terreno circostante lasciava intendere la presenza nell’antichità di un ampio terrazzamento.
Il 25 aprile è una data importante per il nostro Paese, ogni anno si festeggia la liberazione dell’Italia dall’occupazione nazista e dal regime fascista. Tuttavia, non tutti sanno che, in questa stessa data ricorre anche un secondo evento: la giornata mondiale del DNA.
Il DNA o acido desossiribonucleico è la base della vita e contiene tutte le informazioni genetiche ed ereditarie di ogni essere vivente (animali, vegetali, funghi e batteri) e dei virus.
L’intervista di aprile non poteva che essere dedicata a Jessica Frigerio, membro del team di ricerca e sviluppo di FEM2-Ambiente, che questo mese ha concluso il suo percorso di dottorato industriale dedicato ai sistemi molecolari per la tracciabilità della filiera agroalimentare e dei prodotti complessi.
Congratulazioni! Pochi giorni fa hai discusso la tua tesi di dottorato concludendo con successo il tuo percorso. Cosa ti ha portato a fare questa scelta?
Dopo la mia laurea in Biotecnologie Industriali ho sempre avuto ben chiara la volontà di intraprendere una carriera lavorativa in un’azienda. Tuttavia, il mondo della ricerca mi ha sempre affascinata, e mi sarebbe molto piaciuto continuare a occuparmi anche di questo. FEM2-Ambiente mi ha dato la possibilità di abbracciare entrambe le mie passioni, permettendomi di svolgere un progetto di ricerca che fosse però applicato alle necessità aziendali e avesse uno scopo applicativo ben preciso.
Dal 1980 il dottorato di ricerca costituisce in Italia il massimo livello di istruzione universitaria. Un titolo prestigioso che per lungo tempo è rimasto strettamente legato al mondo accademico ma che negli ultimi anni, grazie all’introduzione dei dottorati industriali, ha visto un’apertura verso le realtà aziendali.
Questa nuova e innovativa tipologia di dottorato si basa su convenzioni stipulate tra atenei e imprese, incentivando così una proficua collaborazione tra questi due mondi.
L’intervista di questo mese vede protagonista Alice Rossi, che ormai da qualche anno si occupa di gestire le attività in laboratorio relative ad alcuni dei servizi più consolidati di FEM2-Ambiente. Servizi nati dalla ricerca e che oggi riescono a rispondere in modo rapido e puntuale alle richieste e ai bisogni di diverse tipologie di clienti.
Di cosa ti occupi in FEM2-Ambiente?
Sono un’analista di laboratorio, nello specifico mi occupo dell’organizzazione e della gestione di due servizi, uno in ambito ambientale riguardante l’analisi chimico-fisica e microbiologica delle acque destinate al consumo umano, l’altro in ambito veterinario incentrato sulla diagnostica molecolare nel settore ornitologico. Essere analista di laboratorio significa seguire in prima linea l’intero iter di processamento di un campione, a partire dalla fase di accettazione fino all’invio dei risultati, essere in grado di utilizzare strumentazione e protocolli specifici a seconda del campione in esame, spesso sottostando a disposizioni previste dalla Legge. Lavoro principalmente al bancone, con camice bianco e guanti, ma a fine giornata mi siedo alla scrivania per elaborare i dati ottenuti. Sono affiancata da diversi stagisti, della cui formazione mi occupo personalmente, e collaboro sia con il reparto di comunicazione, per soddisfare eventuali richieste da parte dei clienti, che con la direzione scientifica, per stare al passo con le innovazioni in campo tecnologico.
Gli errori di etichettatura sono uno dei principali problemi che interessano il mercato ittico, non è infatti difficile imbattersi in notizie che trattano proprio di questo argomento.
L’indagine condotta dal quotidiano britannico The Guardian, ha preso in esame 44 studi nei quali sono stati esaminati, tramite analisi genetica, un totale di 9000 prodotti ittici. Di questi il 36% risulta etichettato in modo errato.
Poter valorizzare e trasferire i risultati della ricerca scientifica ottenuti dalle università e dai centri di ricerca è oggi un aspetto fondamentale e sempre più rilevante per rafforzare la competitività delle imprese e per lo sviluppo economico.
Cosa si intende per trasferimento tecnologico?
Il trasferimento tecnologico è un processo che mette in contatto il mondo accademico e quello industriale. Attraverso questa collaborazione le conoscenze e le tecnologie sviluppate dalla ricerca vengono consegnate alle imprese che le utilizzeranno per innovare e ottimizzare la loro attività. L’obiettivo del trasferimento tecnologico è inoltre quello di proteggere, promuovere, valorizzare, anche in termini economici, i risultati della ricerca scientifica.
Prosegue il nostro ciclo di interviste rivolte al nostro staff. È il turno di Valerio Mezzasalma, direttore scientifico di FEM2-Ambiente che ci racconta qualcosa di più sul suo ruolo e sul suo lavoro in azienda.
Qual è il tuo ruolo in FEM2-Ambiente?
In FEM2-Ambiente ricopro il ruolo di Responsabile Scientifico. Per una realtà come la nostra la mia posizione ha come obiettivo quello di coordinare le attività scientifiche alla base dei servizi che offriamo, dei progetti che ideiamo e ai quali partecipiamo, e del nostro comparto R&D, sempre pronto ad accogliere nuove sfide, ma anche a lanciarne di nuove.
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