Le proprietà della Nigella sativa e le possibili adulterazioni.
La Nigella sativa è una pianta originaria dei paesi dell’Europa sudorientale e meridionale e del Vicino Oriente, impiegata in cucina e ampiamente utilizzata in fitoterapia e omeopatia. Questa viene usata come antibiotico e antinfiammatorio naturale ed è possibile trovarla in tè, sciroppi per la tosse, unguenti per ferite, oli per massaggi e altri prodotti cosmetici.
Le proprietà benefiche della Nigella sativa sono conosciute fin dall’antichità. Già gli antichi Egizi utilizzavano l’olio essenziale da essa ricavato per le sue proprietà emollienti, nutritive e lenitive.
La Nigella sativa è anche conosciuta come cumino nero, seme nero, fiore di finocchio, coriandolo romano, e fiore di noce moscata. La presenza di questa moltitudine di nomi comuni può creare molta confusione, poiché si riferiscono anche a piante e spezie comuni come ad esempio il cumino (Cuminum cyminum), il cumino dei prati (Carum carvi), il finocchio (Foeniculum vulgare), il coriandolo (Coriandrum sativum) e la noce moscata (Myristica fragrans).
Le possibili adulterazioni
I semi di Nigella sativa, Nigella damascena e Nigella arvensis sono usati nella medicina popolare e come spezia. Molti agricoltori piantano i semi di N. damascena negli stessi campi con N. sativa aumentando il rischio di raccogliere erroneamente i semi della specie sbagliata. Inoltre, a causa del valore economico relativamente elevato, è possibile che venga messa in atto un’alterazione intenzionale e la sostituzione con semi morfologicamente simili come: Sesamum indicum, Allium cepa, Argemone mexicana, Corchorus spp. e Clitoria guianensis.
Le analisi genetiche
Le analisi genetiche possono fornire un valido aiuto in questo ambito. Queste consentono di identificare e distinguere con certezza le diverse specie botaniche, individuando così errori e adulterazioni. Dal momento che il materiale genetico ha la capacità di preservarsi in diverse condizioni fisiche, questa metodologia di analisi risulta efficace anche in prodotti lavorati (prodotti essiccati, polveri, macinati, miscele…) oltre che nel caso di specie morfologicamente simili.
L’utilizzo di analisi chimiche e genetiche, ancor di più se combinato, offre un valido supporto alla filiera produttiva e alle aziende che possono così garantire ai propri consumatori prodotti efficaci, sicuri e di alta qualità.