La radice di Eleuthero, cos’è e come riconoscerne l’adulterazione.
L’eleuterococco (nome botanico Eleutherococcus senticosus) è una pianta perenne originaria della Cina, della Mongolia e della Siberia, appartenente alla famiglia delle Araliacee.
Come il ginseng, l’echinacea, il basilico indiano e la rodiola è conosciuto per le sue proprietà adattogene, ovvero la sua capacità di migliorare la resistenza dell’organismo allo stress contrastando l’affaticamento psico-fisico. L’eleuterococco è infatti indicato in caso di stati di particolare sovraffaticamento e stress, per il rafforzamento delle difese immunitarie, durante la convalescenza e per migliorare umore, attenzione e memoria.
I princìpi attivi del’eleuterococco si concentrano all’interno della sua radice e questi possono essere assunti attraverso il consumo di tisane, estratti e integratori.
L’adulterazione della radice di Eleuthero
In letteratura sono stati documentati due principali casi di adulterazione del Eleutherococcus senticosus.
Il primo consiste nell’inserimento di parti della pianta diverse dalla radice, come ad esempio foglie e frutti, nelle composizioni. Questo è probabilmente dovuto alla lenta crescita della radice di eleutero, che ha portato alcuni agricoltori a passare alla raccolta di parti aeree fresche, a crescita più rapida, più facili da raccogliere e potenzialmente più redditizie.
Il secondo caso riguarda invece la sostituzione vera e propria dell’Eleutherococcus senticosus con altre specie di Eleutherococcus o con specie affini come il Periploca sepium, noto anche come vite da seta cinese. Questo problema insorge prevalentemente a causa delle differenze nelle nomenclature utilizzate dai paesi produttori e degli stati importatori.
L’adulterazione o la sostituzione delle radice di Eleuthero con altre specie o con altre parti della pianta possono incidere negativamente sulla qualità dei prodotti finiti. Queste problematiche influiscono sulla sicurezza del prodotto e sugli effetti ricercati dal suo consumo, con conseguenti danni per i consumatori e per le aziende produttrici.
Come identificare l’adulterazione
Ad oggi esistono diverse metodologie di analisi in grado di individuare sostituzioni o adulterazioni della radice di Eleuthero. Alcune, come l’analisi microscopica risultano efficaci solo nel caso in cui si sia in presenza della materia prima, non lavorata.
Le analisi chimiche effettuate con TLC o HPLC possono essere utilizzate per valutare l’adulterazione della radice di Eleuthero con altre parti della stessa pianta attraverso l’analisi dei metaboliti. Per valutare sostituzioni e adulterazioni con altre specie di Eleutherococcus o con specie affini risultano invece particolarmente utili le analisi di tipo genetico, come quelle effettuate presso i nostri laboratori.
Attraverso il DNA è possibile distinguere e riconoscere con certezza le diverse specie di Eleutherococcus o altre specie come il Periploca sepium. Il materiale genetico ha inoltre la capacità di preservarsi in diverse condizioni fisiche, questa metodologia di analisi risulta perciò efficace anche in caso di prodotti lavorati (prodotti essiccati, polveri, macinati, miscele…).