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L’utilizzo del DNA barcoding per il riconoscimento degli insetti nocivi per le coltivazioni

Il riconoscimento degli insetti parassiti in agricoltura è una questione cruciale che influisce direttamente sulla produttività e sulla sostenibilità delle coltivazioni. La difficoltà nell’identificare tempestivamente questi insetti può portare a una gestione lenta o errata degli interventi, con conseguenze negative per la salute delle piante e dei raccolti.

Inoltre, l’uso indiscriminato di pesticidi chimici rappresenta un’altra sfida significativa. Molti agricoltori, nella loro lotta contro i parassiti, devono affidarsi a questi prodotti che possono avere diversi effetti collaterali. L’uso eccessivo di pesticidi non solo può portare a resistenza da parte degli insetti, rendendo i trattamenti futuri meno efficaci, ma ha anche conseguenze importanti per l’ambiente. I pesticidi possono contaminare il suolo e le sorgenti d’acqua, compromettendo la biodiversità e la salute degli ecosistemi.

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Confronto tra metodologie di identificazione genetica: Il caso del surimi.

Il surimi è una preparazione costituita da una miscela di diverse specie di pesce al quale spesso vengono aggiunti altri ingredienti come molluschi, cefalopodi, glutammato, uova o carne di maiale. I prodotti derivati dal surimi sono commercializzati in varie forme, tra questi troviamo polpette, bastoncini, code di gambero e altro.

Il complesso processo di trasformazione del surimi e dei suoi derivati rende problematico il riconoscimento degli ingredienti contenuti, incrementando così il rischio di frodi o errori con conseguenti ripercussioni economiche o sulla salute dei consumatori. Questa situazione impedisce inoltre una gestione sostenibile delle risorse marine, facilitando il commercio di specie minacciate provenienti da attività di pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata.

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Il DNA barcoding per il controllo di integratori per il trattamento dei disturbi respiratori.

A seguito della pandemia da SARS-CoV-2 è stato osservato un significativo aumento a livello globale nell’uso di integratori alimentari e allo stesso tempo è stato riscontrato un crescente interesse per le medicine alternative, tra cui l’approccio Ayurvedico.

Per quanto riguarda quest’ultimo, tra le piante indicate come utili ad agevolare il trattamento di malattie respiratorie come il COVID-19, troviamo: l’ashwagandha (​​Withania somnifera), l’amla (Phyllanthus emblica L.), la cannella (Cinnamomum verum), lo zenzero (Zingiber officinale), il guduchi (Tinospora cordifolia), il tulsi (Ocimum tenuiflorum L.), la curcuma (Curcuma longa L.), il tribulus (Tribulus terrestris L.), e la vacha (Acorus calamus L.).

L’aumento dei consumi tuttavia ha suscitato crescenti preoccupazioni riguardo a possibili alterazioni, sia intenzionali che accidentali, legate al complesso mercato delle erbe. 

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Specie in pericolo di estinzione tra i prodotti a base di pinne di squalo. L’identificazione grazie al DNA mini barcoding.

Nonostante l’aumento della consapevolezza sull’importanza della loro conservazione, l’abitudine di consumare prodotti a base di pinne di squalo per motivi celebrativi o salutistici rimane diffusa in molte parti dell’Asia. Questa pratica contribuisce a sostenere un’industria che genera un giro d’affari di quasi 1 miliardo di dollari ed è in parte responsabile del forte calo delle popolazioni di squali. 

Nel contesto degli sforzi volti a regolamentare la pesca non sostenibile, si stanno adottando misure come la fissazione di quote di cattura sostenibili e l’implementazione di normative per regolare il commercio. Tuttavia, le pinne di squalo vengono comunemente esportate in forma essiccata e commercializzate con denominazioni generiche, senza specificare la specie di origine. Questa pratica rende complessa l’applicazione delle misure di tutela, il monitoraggio del commercio e l’attuazione di piani di gestione della conservazione. 

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Verificare la composizione e individuare contaminazioni in tisane e infusi grazie al DNA metabarcoding

Le proprietà terapeutiche delle piante officinali sono note all’uomo fin dall’antichità e riconosciute dalle diverse farmacopee. Al giorno d’oggi i benefici derivati da queste piante sono comunemente ricercati attraverso il consumo di integratori, infusi e tisane. Tuttavia un mercato in crescita, una filiera complessa e approvvigionamenti globali favoriscono l’aumento di frodi e adulterazioni nell’industria erboristica, con conseguenti danni economici e sulla salute.

Rilevare l’adulterazione e identificare le specie botaniche presenti nelle miscele erboristiche è fondamentale per garantire la sicurezza e i benefici attesi dai consumatori.  

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DNA barcoding, mini-barcoding e metabarcoding: facciamo chiarezza.

Nei nostri articoli precedenti abbiamo spesso parlato di DNA barcoding, DNA mini-barcoding e DNA metabarcoding come metodologie genetiche capaci di identificare, rintracciare o verificare la presenza di uno o più specie di, o all’interno di, un campione biologico. 

Queste tre tipologie di analisi possono essere utilizzate in diversi settori come quello agroalimentare, erboristico, cosmetico, fitofarmaceutico o per la ricerca scientifica e studi filogenetici.

Ma qual è la differenza tra queste tipologie di analisi? Quando possono essere utilizzate?

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Mercato ittico ed etichettatura errata: un’indagine rileva il problema nel 36% dei campioni analizzati.

Gli errori di etichettatura sono uno dei principali problemi che interessano il mercato ittico, non è infatti difficile imbattersi in notizie che trattano proprio di questo argomento.  

L’indagine condotta dal quotidiano britannico The Guardian, ha preso in esame 44 studi nei quali sono stati esaminati, tramite analisi genetica, un totale di 9000 prodotti ittici. Di questi il 36% risulta etichettato in modo errato. 

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Le analisi genetiche a supporto di progetti e ricerche di istituzioni pubbliche, università e centri di ricerca: alcuni esempi.

Nell’ultimo decennio le analisi genetiche si sono rivelate un valido strumento di supporto per gli studi tassonomici e filogenetici volti a conoscere i processi evolutivi e alla programmazione di interventi mirati per la salvaguardia di specie a rischio di estinzione.

Grazie alle competenze acquisite nel campo delle analisi molecolari FEM2-Ambiente ha partecipato a diversi progetti e studi scientifici, collaborando con enti ed università su questi temi e non solo. Ecco alcuni esempi

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Tassonomia, filogenesi, biodiversità e DNA, come interagiscono tra di loro?

Tassonomia e filogenesi: qual è la differenza?

La tassonomia, per quanto concerne la biologia, è la scienza che si occupa di definire e classificare gerarchicamente gli organismi sulla base delle loro caratteristiche condivise. Gli esseri viventi sono raggruppati in “taxa”, gruppi di organismi che rientrano nelle diverse  categorie tassonomiche (Dominio, Regno, Filo, Classe, Ordine, Famiglia, Tribù, Genere, Specie) e ai quali i tassonomi attribuiscono un preciso nome scientifico. 

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Novel food a base di insetti: una nuova sfida per le biotecnologie.

Dal 1° gennaio 2018 è entrato in vigore il nuovo il Regolamento EU 2015/2283 in materia di novel food. La lista aggiornata dei nuovi alimenti, pubblicata dalla commissione europea, ha introdotto, tra gli altri, anche gli alimenti a base di insetti. Questa notizia nel 2018 fece molto scalpore, sollevando dubbi e perplessità da parte dei consumatori.

Il consumo di cibi a base di insetto porta con sé molti aspetti positivi. Si tratta di alimenti ricchi di proteine e micronutrienti come ferro, zinco e calcio, inoltre l’allevamento di insetti risulta essere alquanto sostenibile, contribuendo così a limitare i danni sull’ambiente. Tuttavia sono ancora aperte questioni sulla tracciabilità, la qualità e la sicurezza degli insetti commestibili. I potenziali rischi legati al consumo di insetti sono legati all’uso di pesticidi, metalli pesanti, allergeni, tossine (micotossine e tossine batteriche).

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