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La ricerca incontra le imprese grazie al progetto “DNA in Filiera”

Con il mese di giugno, dopo un anno di lavoro, si è concluso il progetto DNA in Filiera.

Grazie alla collaborazione con 20 aziende provenienti dal settore erboristico, agroalimentare e nutraceutico e all’analisi di più di 120 prodotti, FEM2-Ambiente ha potuto testare sul campo l’efficacia delle analisi genetiche e comprendere in quali casi la tecnica del DNA barcoding, spesso usata in campo scientifico, possa diventare uno strumento utile e vantaggioso per le imprese. Attraverso il progetto DNA in Filiera è stato possibile avvicinare in modo concreto il mondo della ricerca a quello delle imprese, agevolando e consentendo la cooperazione tra due realtà spesso distanti tra loro.

I RISULTATI

Di seguito vengono riassunti brevemente i risultati ottenuti. Per maggiori informazioni è possibile scaricare la relazione completa.

Quali settori hanno rivolto un maggiore interesse verso l’identificazione di specie?

Il settore ittico, erboristico, nutraceutico e del benessere della persona sono i settori che hanno mostrato il maggior grado di interesse. Un minore coinvolgimento è stato invece riscontrato tra le aziende del settore ortofrutticolo, caseario e della carne e salumi, maggiormente interessati ad analisi genetiche volte all’identificazione varietale o dell’origine geografica.

Su quali tipologie di prodotti l’analisi risulta più efficace?

I prodotti che presentano maggiori difficoltà nel riconoscimento morfologico come semilavorati vegetali (polveri, farine ed erbe in taglio tisana, estratti) e prodotti ittici semilavorati, lavorati e finiti, sono stati considerati i più adatti per l’analisi genetica.

Analisi DNA prodotti analizzati

Tutti i prodotti selezionati sono stati sottoposti al test ma per alcuni di essi non è stato possibile portare a compimento il processo.

Successo nel 100% dei casi: Prodotti ittici semilavorati, lavorati e finiti, materie prime vegetali, prodotti probiotici.

Successo in più del 50% dei casi: Erbe in taglio tisana (89%), prodotti finiti di origine vegetale (67%), farine e polveri vegetali (63%)

Successo in meno del 50% dei casi: Estratti (14%)

Insuccesso nel 100% dei casi: Distillati, oli essenziali, capsule e compresse, miscele di erbe.

Ad esclusione delle miscele di erbe, che necessitano di metodologie genetiche diverse dal DNA barcoding, i casi di insuccesso sono ascrivibili ad un’eccessiva degradazione del DNA spesso dovuta al tipo di lavorazione subita.

Quando l’analisi si è dimostrata utile?

Nel settore ittico le analisi genetiche si sono dimostrate uno strumento utile per prevenire possibili errori di etichettatura. È infatti questo il settore in cui si sono registrati il maggior numero di casi di mancata corrispondenza tra specie attesa e specie identificata. Va tuttavia sottolineato che i dati ottenuti non forniscono alcuna indicazione sulla motivazione della mancata corrispondenza.

Analisi del DNA - Settore ittico

Le analisi sui prodotti vegetali e probiotici hanno invece confermato la specie attesa nella quasi totalità dei casi. L’identificazione di specie è stata comunque considerata dalle aziende del settore erboristico e nutraceutico come uno strumento utile per il controllo delle materie prime acquistate, capace di aggiungere valore ai prodotti, in particolare nel mercato B2B.

CONCLUSIONI E SVILUPPI FUTURI

In generale l’esperienza “DNA in Filiera” è da considerarsi positiva. Il lavoro svolto ha permesso di raggiungere gli obiettivi prefissati e ha consentito a FEM2-Ambiente di comprendere le esigenze delle aziende e i limiti dell’applicazione della tecnica del DNA barcoding nelle diverse filiere produttive, anche con riscontri inaspettati.

FEM2-Ambiente è consapevole del fatto che rimane ancora molto da indagare riguardo alle applicazioni dell’identificazione genetica in ambito industriale. Il materiale analizzato fino ad oggi ha ricoperto un ampio ventaglio di possibilità ma sicuramente non è in grado di coprire tutte le realtà.

Inoltre FEM2-Ambiente mette a disposizione la sua esperienza nell’ambito della ricerca nel settore delle biotecnologie per lo sviluppo di progetti in collaborazione con partner interessati (aziende, consorzi, associazioni…) per la realizzazione di strumenti utili alla risoluzione di problematiche e per la valorizzazione dei prodotti.

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