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Cibo per Animali: Garantire Qualità e Trasparenza attraverso l’Analisi del DNA

Gli animali domestici rivestono un ruolo importante nelle nostre vite e nelle nostre famiglie. La loro presenza non solo arricchisce le nostre giornate, ma li rende anche spesso il fulcro delle nostre attenzioni e affetti. Di conseguenza, ciò che desideriamo per loro è sempre il meglio, a partire dal cibo.

Negli ultimi anni, sempre più proprietari di animali domestici sono consapevoli dell’importanza di fornire un’alimentazione sana e bilanciata, che non solo soddisfi le esigenze nutrizionali, ma garantisca anche il benessere generale dei loro animali.

Il DNA non mente: ecco come si scopre cosa c’è nel cibo

Le analisi genetiche possono rivelarsi uno strumento prezioso per garantire la qualità del cibo per animali domestici. Queste analisi possono aiutare a identificare ingredienti non dichiarati e a valutare la composizione nutrizionale dei prodotti alimentari.

Grazie al DNA oggi è possibile capire esattamente cosa c’è dentro un croccantino o una scatoletta per animali. Si tratta di analisi genetiche che, grazie a metodi come il DNA barcoding, permettono di riconoscere le specie animali o vegetali presenti.

In parole semplici? Se una scatola riporta la dicitura “pollo”, possiamo verificare se davvero contiene solo pollo o altri ingredienti non dichiarati come tacchino, maiale o altro.

Negli ultimi anni, diversi studi scientifici hanno messo in evidenza l’efficacia delle analisi genetiche per l’identificazione di errori di etichettatura nei cibi destinati agli animali. Queste ricerche hanno dimostrato come le tecniche di analisi del DNA possano rivelarsi utili per garantire la trasparenza e la sicurezza alimentare, contribuendo a prevenire pratiche ingannevoli nella commercializzazione dei prodotti. Tali analisi non solo migliorano la qualità del cibo, ma offrono anche ai proprietari di animali domestici una maggiore tranquillità riguardo alla salute dei loro amici a quattro zampe.

Etichette sbagliate? Più spesso di quanto immaginiamo

Nel 2023, è stato condotto uno studio riguardante l’etichettatura dei cibi per animali domestici in Corea del Sud. Lo studio ha analizzato dieci diversi prodotti alimentari per cani e gatti acquistati in vari punti vendita al dettaglio. I campioni raccolti includevano etichette sia di specie singole che miste, e comprendevano diversi tipi di alimenti, tra cui carne in scatola, carne secca, crocchette e snack.

Risultato? Quattro prodotti su dieci sono stati considerati potenzialmente etichettati in modo errato, in quanto sono state rilevate discrepanze tra quanto dichiarato sull’etichetta e il contenuto reale. Non sempre si tratta di truffe: a volte basta un errore nella catena di produzione o contaminazioni accidentali. Ma resta il fatto che il 40% dei prodotti analizzati non era etichettato correttamente.

Quando il DNA è degradato… c’è il mini-barcoding

I cibi per animali subiscono trattamenti intensi: vengono cotti, pressati, lavorati. Questo può degradare il DNA e renderlo difficile da analizzare. Ma la scienza ha trovato una soluzione anche a questo: il mini-barcoding, che si concentra su frammenti più corti di DNA, capaci di resistere meglio ai trattamenti industriali.

In un recente studio condotto da ricercatori di Taiwan è stato analizzato il cibo per gatti utilizzando la metodologia del DNA mini-barcoding che, rispetto al tradizionale DNA barcoding, prende in considerazione segmenti di DNA più piccoli, risultato efficace anche in casi di degradazione del DNA a seguito di processi di lavorazioni intensivi.

Oltre al mini-barcoding, i ricercatori hanno utilizzato il metabarcoding per identificare tutte le specie presenti nel cibo per gatti. Il metabarcoding consente infatti l’analisi simultanea di diverse specie all’interno di un campione.

Per lo studio sono stati analizzati 138 prodotti di cibo per gatti in scatola, scoprendo un tasso di etichettatura errata del 28,99% (40/138), mentre  tutti i prodotti analizzati con il metabarcoding hanno rilevato il contenuto di specie non dichiarate in etichetta. 

In conclusione, le analisi genetiche si dimostrano uno strumento utile per garantire la qualità e la sicurezza del cibo per animali domestici. L’utilizzo di tecniche come il DNA barcoding, mini-barcoding e metabarcoding permette di identificare con precisione le specie presenti nei prodotti alimentari, garantendo la trasparenza e la sicurezza alimentare anche per i  nostri amici a quattro zampe, che meritano anche loro trasparenza, attenzione…e cibo di qualità.

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Analisi genetiche per la tutela dei produttori locali: ll caso dello Zao Jiao Mi

Il Seme di Loto delle Nevi (SLS), conosciuto in cinese come “Zao Jiao Mi”, è un prodotto derivato dai frutti maturi essiccati della Gleditsia sinensis. Il processo di produzione include diverse fasi: rimozione del baccello, estrazione dei semi, ammollo, cottura a vapore, estrazione dell’endosperma ed essiccazione. Dopo l’ammollo, il SLS diventa traslucido, simile al loto delle nevi di Tian Shan, da cui prende il nome.

Lo Zao Jiao Mi è utilizzato in vari contesti, tra cui la cucina tradizionale cinese, dove viene impiegato in zuppe e piatti a base di riso. Inoltre, è apprezzato per le sue potenziali applicazioni come rimedio naturale. Questi semi sono noti per le loro proprietà benefiche, tra cui un alto contenuto di fibre e antiossidanti, che possono contribuire al benessere generale e alla salute della pelle.

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Etichettatura errata del salmone: distinguere specie allevate e selvatiche grazie al DNA

L’etichettatura errata nel settore ittico è un problema noto e di crescente preoccupazione. L’aumento della domanda, la complessa filiera di produzione e la limita regolamentazione contribuiscono a creare un terreno fertile per queste pratiche scorrette.

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Nonostante l’esistenza di normative sia a livello locale che europeo, l’etichettatura errata dei prodotti ittici continua a costituire un problema globale persistente. In questo nuovo articolo, ci concentreremo su un caso specifico, mai trattato in precedenza: l’identificazione genetica dei cefalopodi. Analizzeremo uno studio condotto dai ricercatori greci, focalizzato proprio sull’identificazione di questi particolari prodotti attraverso il DNA barcoding.

A livello globale, i cefalopodi sono generalmente classificati e commercializzati in tre principali macrocategorie: polpi, calamari e seppie. Per gli esemplari interi freschi, l’identificazione può avvenire attraverso un’ispezione visiva e l’analisi di tratti morfologici. Tuttavia, questa metodologia richiede un elevato livello di competenza e risulta inefficace quando il prodotto è già stato lavorato, come frequentemente accade. Infatti, i cefalopodi vengono spesso venduti in diverse forme: a pezzi, ad anelli, a tentacoli, freschi, congelati e, in alcuni casi, in scatola. In queste circostanze, l’identificazione genetica tramite DNA barcoding si dimostra essere il miglior strumento per riconoscere le varie specie.

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Questa è la domanda a cui vuole rispondere lo studio condotto dai ricercatori della Loyola Marymount University di Los Angeles che si propone di monitorare, nel lungo periodo, gli effetti derivanti dalla partecipazione al progetto di sensibilizzazione Los Angeles Seafood Monitoring Project volto a risolvere le problematiche associate all’etichettatura errata nei ristoranti di sushi di Los Angeles.

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L’utilizzo del DNA barcoding per il riconoscimento degli insetti nocivi per le coltivazioni

Il riconoscimento degli insetti parassiti in agricoltura è una questione cruciale che influisce direttamente sulla produttività e sulla sostenibilità delle coltivazioni. La difficoltà nell’identificare tempestivamente questi insetti può portare a una gestione lenta o errata degli interventi, con conseguenze negative per la salute delle piante e dei raccolti.

Inoltre, l’uso indiscriminato di pesticidi chimici rappresenta un’altra sfida significativa. Molti agricoltori, nella loro lotta contro i parassiti, devono affidarsi a questi prodotti che possono avere diversi effetti collaterali. L’uso eccessivo di pesticidi non solo può portare a resistenza da parte degli insetti, rendendo i trattamenti futuri meno efficaci, ma ha anche conseguenze importanti per l’ambiente. I pesticidi possono contaminare il suolo e le sorgenti d’acqua, compromettendo la biodiversità e la salute degli ecosistemi.

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L’importanza delle banche dati per il DNA barcoding.

Le analisi condotte utilizzando la metodologia del DNA barcoding rappresentano uno dei servizi di punta offerti da FEM2-Ambiente. Ogni giorno collaboriamo con aziende operanti nei settori agroalimentare, erboristico e fitofarmaceutico supportandole nella verifica della qualità dei loro prodotti mediante l’analisi del DNA. Questo processo consente, ad esempio, di confermare l’identità delle specie impiegate nelle produzioni o di individuare eventuali contaminazioni.

La nostra attività tuttavia non sarebbe possibile senza l’esistenza di banche dati pubbliche che raccolgono un vasto repertorio di sequenze genetiche di numerose specie. Queste risorse fondamentali consentono di effettuare analisi più efficienti e tempestive, evitando prolungate tempistiche di ricerca.

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Confronto tra metodologie di identificazione genetica: Il caso del surimi.

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