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Etichettatura errata dei prodotti ittici: il caso dei cefalopodi

Nonostante l’esistenza di normative sia a livello locale che europeo, l’etichettatura errata dei prodotti ittici continua a costituire un problema globale persistente. In questo nuovo articolo, ci concentreremo su un caso specifico, mai trattato in precedenza: l’identificazione genetica dei cefalopodi. Analizzeremo uno studio condotto dai ricercatori greci, focalizzato proprio sull’identificazione di questi particolari prodotti attraverso il DNA barcoding.

A livello globale, i cefalopodi sono generalmente classificati e commercializzati in tre principali macrocategorie: polpi, calamari e seppie. Per gli esemplari interi freschi, l’identificazione può avvenire attraverso un’ispezione visiva e l’analisi di tratti morfologici. Tuttavia, questa metodologia richiede un elevato livello di competenza e risulta inefficace quando il prodotto è già stato lavorato, come frequentemente accade. Infatti, i cefalopodi vengono spesso venduti in diverse forme: a pezzi, ad anelli, a tentacoli, freschi, congelati e, in alcuni casi, in scatola. In queste circostanze, l’identificazione genetica tramite DNA barcoding si dimostra essere il miglior strumento per riconoscere le varie specie.

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Progetti mirati contro l’etichettatura errata: il caso studio dei ristoranti di sushi a Los Angeles.

L’implementazione di strategie e iniziative mirate può giocare un ruolo cruciale nel contrastare gli errori di etichettatura dei prodotti ittici?

Questa è la domanda a cui vuole rispondere lo studio condotto dai ricercatori della Loyola Marymount University di Los Angeles che si propone di monitorare, nel lungo periodo, gli effetti derivanti dalla partecipazione al progetto di sensibilizzazione Los Angeles Seafood Monitoring Project volto a risolvere le problematiche associate all’etichettatura errata nei ristoranti di sushi di Los Angeles.

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L’utilizzo del DNA barcoding per il riconoscimento degli insetti nocivi per le coltivazioni

Il riconoscimento degli insetti parassiti in agricoltura è una questione cruciale che influisce direttamente sulla produttività e sulla sostenibilità delle coltivazioni. La difficoltà nell’identificare tempestivamente questi insetti può portare a una gestione lenta o errata degli interventi, con conseguenze negative per la salute delle piante e dei raccolti.

Inoltre, l’uso indiscriminato di pesticidi chimici rappresenta un’altra sfida significativa. Molti agricoltori, nella loro lotta contro i parassiti, devono affidarsi a questi prodotti che possono avere diversi effetti collaterali. L’uso eccessivo di pesticidi non solo può portare a resistenza da parte degli insetti, rendendo i trattamenti futuri meno efficaci, ma ha anche conseguenze importanti per l’ambiente. I pesticidi possono contaminare il suolo e le sorgenti d’acqua, compromettendo la biodiversità e la salute degli ecosistemi.

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L’importanza delle banche dati per il DNA barcoding.

Le analisi condotte utilizzando la metodologia del DNA barcoding rappresentano uno dei servizi di punta offerti da FEM2-Ambiente. Ogni giorno collaboriamo con aziende operanti nei settori agroalimentare, erboristico e fitofarmaceutico supportandole nella verifica della qualità dei loro prodotti mediante l’analisi del DNA. Questo processo consente, ad esempio, di confermare l’identità delle specie impiegate nelle produzioni o di individuare eventuali contaminazioni.

La nostra attività tuttavia non sarebbe possibile senza l’esistenza di banche dati pubbliche che raccolgono un vasto repertorio di sequenze genetiche di numerose specie. Queste risorse fondamentali consentono di effettuare analisi più efficienti e tempestive, evitando prolungate tempistiche di ricerca.

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Confronto tra metodologie di identificazione genetica: Il caso del surimi.

Il surimi è una preparazione costituita da una miscela di diverse specie di pesce al quale spesso vengono aggiunti altri ingredienti come molluschi, cefalopodi, glutammato, uova o carne di maiale. I prodotti derivati dal surimi sono commercializzati in varie forme, tra questi troviamo polpette, bastoncini, code di gambero e altro.

Il complesso processo di trasformazione del surimi e dei suoi derivati rende problematico il riconoscimento degli ingredienti contenuti, incrementando così il rischio di frodi o errori con conseguenti ripercussioni economiche o sulla salute dei consumatori. Questa situazione impedisce inoltre una gestione sostenibile delle risorse marine, facilitando il commercio di specie minacciate provenienti da attività di pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata.

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Giornata della biodiversità 2024: “Essere parte del Piano”

Mercoledì 22 maggio 2024 si celebra il Biodiversity Day. Questa giornata è stata istituita dalle Nazioni Unite per celebrare la biodiversità, ovvero la ricchezza della vita presente sul nostro pianeta. La biodiversità comprende non solo la varietà di specie animali e vegetali, ma anche gli ecosistemi in cui vivono. Questa ci consente di avere gli elementi essenziali per la nostra vita, come la produzione e la varietà di cibo, la purificazione dell’aria e dell’acqua, la regolazione del clima e la prevenzione delle catastrofi naturali.

Ogni anno, la Giornata Mondiale della Biodiversità ha un tema specifico scelto per sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere azioni concrete per la conservazione della biodiversità.

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Giornata Mondiale del DNA: celebriamo una scoperta rivoluzionaria

Ogni anno, il 25 aprile si celebra la Giornata Mondiale del DNA, un’occasione per riflettere sull’importanza della scoperta della struttura del DNA e sull’impatto che ha avuto sull’umanità

La scoperta della struttura del DNA è stata una delle più grandi conquiste scientifiche del XX secolo. Watson e Crick, grazie alla famosa Fotografia 51 ottenuta da Rosalind Franklin,

hanno dimostrato la struttura a doppia elica del DNA. Questa scoperta ha gettato le basi per la comprensione della genetica e ha aperto la strada a numerosi sviluppi scientifici e tecnologici.

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Il DNA barcoding per il controllo di integratori per il trattamento dei disturbi respiratori.

A seguito della pandemia da SARS-CoV-2 è stato osservato un significativo aumento a livello globale nell’uso di integratori alimentari e allo stesso tempo è stato riscontrato un crescente interesse per le medicine alternative, tra cui l’approccio Ayurvedico.

Per quanto riguarda quest’ultimo, tra le piante indicate come utili ad agevolare il trattamento di malattie respiratorie come il COVID-19, troviamo: l’ashwagandha (​​Withania somnifera), l’amla (Phyllanthus emblica L.), la cannella (Cinnamomum verum), lo zenzero (Zingiber officinale), il guduchi (Tinospora cordifolia), il tulsi (Ocimum tenuiflorum L.), la curcuma (Curcuma longa L.), il tribulus (Tribulus terrestris L.), e la vacha (Acorus calamus L.).

L’aumento dei consumi tuttavia ha suscitato crescenti preoccupazioni riguardo a possibili alterazioni, sia intenzionali che accidentali, legate al complesso mercato delle erbe. 

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Sviluppo di metodi basati sul DNA per l’autenticazione rapida dei prodotti ittici: uno caso studio sui gamberetti

I gamberetti sono un prodotto ittico di notevole valore commerciale ed economico tanto che rappresentano il 15% del mercato globale del pesce e dei suoi derivati, con proiezioni che indicano un possibile valore di 68 miliardi di dollari entro il 2030 (FAO, 2022). Tuttavia, la corretta identificazione delle diverse specie di gamberetti a causa delle loro somiglianze morfologiche e della presenza sul mercato di prodotti altamente trasformati, è una sfida che genera un considerevole interesse scientifico. 

Uno studio recente ha rivelato che i gamberetti sono stati la referenza  ittica più soggetta a frodi su scala mondiale nel decennio tra il 2010 e il 2020, con un tasso di etichettatura errata che oscilla tra il 35% e il 37% negli Stati Uniti.

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Specie in pericolo di estinzione tra i prodotti a base di pinne di squalo. L’identificazione grazie al DNA mini barcoding.

Nonostante l’aumento della consapevolezza sull’importanza della loro conservazione, l’abitudine di consumare prodotti a base di pinne di squalo per motivi celebrativi o salutistici rimane diffusa in molte parti dell’Asia. Questa pratica contribuisce a sostenere un’industria che genera un giro d’affari di quasi 1 miliardo di dollari ed è in parte responsabile del forte calo delle popolazioni di squali. 

Nel contesto degli sforzi volti a regolamentare la pesca non sostenibile, si stanno adottando misure come la fissazione di quote di cattura sostenibili e l’implementazione di normative per regolare il commercio. Tuttavia, le pinne di squalo vengono comunemente esportate in forma essiccata e commercializzate con denominazioni generiche, senza specificare la specie di origine. Questa pratica rende complessa l’applicazione delle misure di tutela, il monitoraggio del commercio e l’attuazione di piani di gestione della conservazione. 

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