Etichettatura errata del salmone: distinguere specie allevate e selvatiche grazie al DNA
L’etichettatura errata nel settore ittico è un problema noto e di crescente preoccupazione. L’aumento della domanda, la complessa filiera di produzione e la limita regolamentazione contribuiscono a creare un terreno fertile per queste pratiche scorrette.
L’analisi genetica, come il DNA barcoding, è oramai affermata come strumento efficace per identificare le specie ittiche, anche dopo la lavorazione e lungo tutta la filiera di produzione. Questo strumento è particolarmente utile per smascherare errori di etichettatura, come la sostituzione di specie, la presenza di specie protette e la mancanza di informazioni dettagliate sulle etichette.
Uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Seattle sul salmone, uno dei pesci più consumati negli Stati Uniti, ha approfondito questo tema. Lo studio ha valutato i tassi di etichettatura errata nei ristoranti di sushi e nei supermercati, per capire se ci fossero differenze significative. I risultati hanno mostrato che i supermercati presentano un tasso di etichettatura errata inferiore rispetto ai ristoranti di sushi.
Dei 67 campioni di supermercato, il sequenziamento del DNA ha rivelato che 9 erano etichettati in modo errato, mentre dei 52 campioni di ristorante di sushi, il sequenziamento del DNA ha rivelato che 12 erano etichettati in modo errato.
Tuttavia l’aspetto interessante dello studio è che l’analisi genetica con il DNA barcoding, in questo caso, è riuscita a fornire informazioni sull’origine del prodotto, in particolare se si trattava di specie di allevamento o di specie selvatiche, smascherando l’etichettatura errata anche sotto questo aspetto.
Lo stato di Washington, dove si è concentrato lo studio in questione, è un importante fornitore di salmone selvatico del Pacifico. Nello stato di Washington, sono presenti cinque specie autoctone di salmone del Pacifico: Onchorhyncus tshawytscha, Onchorhyncus keta, Onchorhyncus kisutch, Onchorhyncus nerka e Onchorhyncus gorbuscha. Inoltre, ci sono due specie autoctone di trota all’interno dello stesso genere: Onchorhyncus clarkii clarkii e Onchorhyncus mykiss. Il salmone di allevamento, invece, in quasi tutto il globo è il salmone atlantico (Salmo salar). La pesca commerciale del salmone atlantico selvatico è inoltre proibita negli Stati Uniti e tutto il salmone atlantico venduto a livello nazionale proviene da allevamenti.
Queste differenze di specie e quindi differenze genetiche tra le specie selvatiche e quelle allevate permettono al DNA barcoding di identificare con precisione l’origine del salmone, svelando così eventuali casi di etichettatura errata.
Conclusioni
Questo studio, a differenza di quelli trattati fino ad ora, non si limita a evidenziare la percentuale di etichettatura errata, che danneggia sia il consumatore finale che gli operatori della filiera, ma dimostra anche come i dati ottenuti dalle analisi genetiche, utilizzati in combinazione con altre informazioni o tipologie di analisi, possano ampliare il loro campo di efficienza nel settore agroalimentare.
L’analisi genetica, in questo caso, non si limita a identificare la specie di salmone, ma fornisce anche informazioni sull’origine del prodotto, distinguendo tra specie selvatiche e specie di allevamento. Questo permette di tracciare il percorso del prodotto lungo la filiera, garantendo una maggiore sostenibilità della filiera agroalimentare e maggiore trasparenza e sicurezza per il consumatore.
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