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Archivio Autore

“Analisi genetiche”, la nostra nuova rubrica su “Innovazione in Botanicals”

“Innovazione in Botanicals” è la nuova rivista tecnico-scientifica di CEC Editore che raccoglie ricerche, review, report su progetti nazionali e internazionali e relazioni documentative riguardanti i prodotti a base di derivati botanici, i loro processi produttivi e le ultime novità in campo scientifico. 

Nell’attuale situazione, che vede un crescente interesse da parte dei consumatori e una sempre maggiore ricerca di sostenibilità ecologica da parte di istituzioni e aziende, l’utilizzo dei botanicals in prodotti farmaceutici, cosmetici e nutrizionali è diventato sempre più frequente. 

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Analisi genetiche al servizio del progetto “LIFE Insubricus” per la tutela del Pelobate fosco.

Il Pelobate fosco (Pelobates fuscus insubricus) è un rospo dalla colorazione bruno-rossastra a macchie olivastre presente in Italia nelle zone pianeggianti e umide della Lombardia e del Piemonte. Vive in habitat caratterizzati dalla presenza di un suolo soffice, con una discreta componente sabbiosa o sostanze organiche, ed è soprannominato “Rospo della vanga” per la sua abitudine di scavare profonde gallerie dove trascorre gran parte dell’anno e dalle quali emerge solo per nutrirsi e riprodursi.

Il Pelobate fosco è un anfibio molto raro e, a seguito della forte riduzione degli ambienti umidi nei quali vive e si riproduce, è ad alto rischio di estinzione, tanto da essere incluso nelle specie in Pericolo dalla Lista Rossa della IUCN e da risultare come specie prioritaria della Direttiva Habitat.

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Verificare la composizione e individuare contaminazioni in tisane e infusi grazie al DNA metabarcoding

Le proprietà terapeutiche delle piante officinali sono note all’uomo fin dall’antichità e riconosciute dalle diverse farmacopee. Al giorno d’oggi i benefici derivati da queste piante sono comunemente ricercati attraverso il consumo di integratori, infusi e tisane. Tuttavia un mercato in crescita, una filiera complessa e approvvigionamenti globali favoriscono l’aumento di frodi e adulterazioni nell’industria erboristica, con conseguenti danni economici e sulla salute.

Rilevare l’adulterazione e identificare le specie botaniche presenti nelle miscele erboristiche è fondamentale per garantire la sicurezza e i benefici attesi dai consumatori.  

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Seafood DNA Validation, un nuovo progetto dedicato alle aziende del settore ittico.

Sono trascorsi ormai più di due anni dalla conclusione del progetto “DNA in Filiera”, un’esperienza che ci ha permesso di testare e ottimizzare l’uso delle analisi genetiche nel settore agroalimentare, con una particolare attenzione verso la nutraceutica. 

È ora arrivato il momento di affrontare una nuova sfida”, questa volta interamente dedicato al settore ittico. 

Il nuovo progetto prende il nome di “Seafood DNA Validation” e nasce dalla necessità di  perfezionare alcune metodologie di analisi genetiche (DNA barcoding e mini-barcoding) con l’obiettivo ultimo di offrire un servizio standardizzato e strutturato alle aziende del settore ittico per il controllo della filiera produttiva.

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Varietà brevettate di uva, riconoscerle grazie al DNA

L’uva è senza dubbio uno dei frutti più caratteristici della stagione autunnale. La sua coltivazione ha origini antichissime, tanto da essere rappresentata in alcuni geroglifici risalenti al 2500 a.C.. Oggi nel mondo si contano più di 10mila varietà di vite dedicate alla produzione di uva da tavola o da vino. Queste, oltre che per lo scopo al quale sono destinate, si differenziano anche per gusto, acidità e gradazione di zucchero.

Le coltivazioni delle diverse varietà di vite variano a livello territoriale. Le condizioni ambientali e climatiche di una zona giocano un ruolo rilevante nella produzione, tanto da rendere in molti casi l’uva o il vino prodotto delle vere e proprie tipicità del territorio. 

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Il ruolo della comunicazione: intervista a Paola Re communication manager di FEM2-Ambiente

Riprendiamo questo mese con le interviste dedicate allo staff di FEM2-Ambiente. Oggi è il turno di Paola Re, che da qualche anno si occupa delle attività di comunicazione dell’azienda e customer care per il servizio di diagnostica molecolare per l’avifauna.

In cosa consiste il tuo lavoro? 

Il mio lavoro in FEM2-Ambiente si divide principalmente in due parti. La prima consiste nelle gestione dell’attività di comunicazione dell’azienda, parte strettamente legata al mio percorso di studi. Nel 2015 mi sono infatti laureata in Teoria e Tecnologie della Comunicazione presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca. Mi occupo quindi della gestione della struttura e dei contenuti dei nostri siti web, dei diversi profili social, della stesura degli articoli, dell’invio di newsletter e alcune attività di marketing. 

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DNA barcoding, mini-barcoding e metabarcoding: facciamo chiarezza.

Nei nostri articoli precedenti abbiamo spesso parlato di DNA barcoding, DNA mini-barcoding e DNA metabarcoding come metodologie genetiche capaci di identificare, rintracciare o verificare la presenza di uno o più specie di, o all’interno di, un campione biologico. 

Queste tre tipologie di analisi possono essere utilizzate in diversi settori come quello agroalimentare, erboristico, cosmetico, fitofarmaceutico o per la ricerca scientifica e studi filogenetici.

Ma qual è la differenza tra queste tipologie di analisi? Quando possono essere utilizzate?

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Smart dEtection di contaminanti emergenti delle Acque.

I contaminanti (o inquinanti) emergenti sono sostanze chimiche, disciolte nell’acqua, la cui presenza è stata individuata solo negli ultimi anni grazie a strumenti di analisi sempre più precisi e a nuove ricerche scientifiche. Per questo motivo, nonostante le preoccupazioni riguardanti gli effetti che potrebbero avere sulla salute umana e sull’ambiente, tali sostanze non sono ancora state sottoposte a regolamentazioni e normative.

Nell’ultimo anno FEM2-Ambiente con i ricercatori dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca ha preso parte al progetto di ricerca SEA- Smart dEtection di contaminanti emergenti delle Acqua, finanziato dal Programma Operativo Regionale Fondo Sociale Europeo 2014-2020 (POR FSE 2014-2020), nato con lo scopo di individuare, validare e ottimizzare nuove metodologie di analisi per la rilevazione dei contaminanti emergenti.

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Vacanze tra gusto e qualità, sempre più italiani scelgono il turismo enogastronomico.

Spostamenti difficili, prenotazioni cancellate, viaggi aerei sospesi, quello del turismo è indubbiamente uno dei settori che ha subito più duramente l’impatto della pandemia da covid-19.

La crisi sembra però aver avuto un effetto minore sul turismo enogastronomico che, in linea con il trend degli ultimi anni, continua la sua crescita. Questo è ciò che rivela il Rapporto sul turismo enogastronomico italiano 2021, giunto alla sua quarta edizione. I dati raccolti mostrano che nel 2016 solo il 21% degli intervistati aveva svolto almeno un viaggio con scopo enogastronomico, percentuale che sale a 30% nel 2018, a 45% nel 2019, fino a raggiungere il 55% nel 2020. 

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Analisi genetiche per i prodotti fitoterapici, l’evoluzione degli ultimi 10 anni.

Gli effetti benefici delle piante officinali sono conosciuti dall’uomo fin dall’antichità. Oggi queste sono utilizzate da circa l’80% della popolazione globale e i loro principi attivi sono riconosciuti dalle diverse farmacopee. 

Al crescente consumo dei prodotti fitoterapici si accompagna la necessità di effettuare controlli sempre più rigorosi in grado di garantirne la qualità. Problemi di adulterazione, sostituzione e contaminazione potrebbero infatti avere riscontri negativi sulla salute dei consumatori o ridurre la concentrazione di metaboliti bioattivi all’interno del prodotto finito, riducendone l’efficacia. 

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