Ranchella N. , una nuova varietà di uva identificata grazie al DNA e salvata dall’estinzione.
Era una soleggiata giornata di agosto dell’ormai lontano 2005 quando, durante una passeggiata tra i boschi del Trentino, Francesco e Marco Ranchella dell’ “Azienda Vitivinicola Marco Ranchella” si imbatterono nella protagonista di questa storia.
Sul tronco di un abete rosso, tipico di quelle zone, si arrampicava solitaria per circa 10 metri una vite che presentava alla sua sommità alcuni grappoli di uva rossa. Incuriositi dal particolare ritrovamento i due fratelli iniziarono a guardarsi attorno. Non trovarono altre piante simili ma notarono che la conformazione del terreno circostante lasciava intendere la presenza nell’antichità di un ampio terrazzamento.
Prelevarono e conservarono meticolosamente un tralcio legnoso della vite con l’intento di moltiplicarla e la primavera successiva ottennero la prima gemma. Questa crebbe rigogliosamente restituendo in autunno una folta chioma di foglie rosso scarlatto e i primi frutti. Con il trascorrere del tempo la vite continuò a crescere vigorosamente e dopo una sperimentazione di oltre 10 anni e la creazione di un piccolo vigneto fu possibile ottenere il primo vino.
Tuttavia ciò che ancora mancava era comprendere a quale varietà appartenesse la vite ritrovata poiché non era stato possibile ottenere alcun riscontro, anche a seguito dell’analisi ampelografica. Per questo motivo Francesco Ranchella decide di contattare FEM2-Ambiente.
Le analisi di laboratorio
Da diversi anni in FEM2-Ambiente abbiamo adottato e validato l’analisi del DNA applicata al settore viticolo, offrendo un servizio rapido ed efficiente che permette l’identificazione della vite partendo da campioni di semi, tralci, foglie o acini.
L’analisi, condotta nei laboratori attrezzati, si basa sull’isolamento e lo studio di differenti regioni di DNA, chiamate microsatelliti o SSR (short sequence repeats) che determinano un profilo univoco per ogni varietà di uva. Dopo l’identificazione, il profilo viene confrontato con banche dati pubbliche o private per il riconoscimento della cultivar o per confermarne l’appartenenza ad una varietà di riferimento.
Una volta ricevuto il campione ci mettemmo subito all’opera e, dopo alcuni test e le apposite indagini, scoprimmo con sorpresa che il profilo genetico della vite non corrispondeva a nessuno di quelli presenti nei diversi database internazionali.
Il risultato dell’analisi ha quindi permesso di dare il via alle procedure di iscrizione della vite nel registro nazionale delle varietà. Un procedimento che si è concluso nei primi mesi del 2021 con l’inserimento della vite nella sezione dedicata ai vitigni ad uve da vino, con il nome di Ranchella N. e il codice registro n° 928.
Ancora una volta l’analisi del DNA si è dimostrata uno strumento valido per una rapida e sicura caratterizzazione genetica capace di offrire supporto alla filiera non solo per la produzione di nuove varietà ma anche per la protezione e tutela delle stesse. La pianta originale, da cui è stato prelevato il tralcio per l’innesto, è infatti andata distrutta a causa del taglio della macchia. Il lungo e duro lavoro dei fratelli Ranchella ha permesso di salvare il vitigno dall’estinzione e produrre dell’ottimo vino dalle caratteristiche che sarebbero altrimenti andate perdute. È stato per noi un onore prendere parte a questa attività!